Contesto.

i dati economici segnalano una grave crisi in atto destinata ad aggravarsi. Cr esce la povertà assoluta, la povertà relativa che include anche chi lavora. L’inflazione viaggia verso il 9% e salvo miracoli crescerà ancora. Il debito pubblico cresce e lo spread anche. La parità euro dollaro accresce le difficoltà di tutte le economie europee. La crisi del gas e del petrolio lascia prevedere un inverno non semplice. Senza risposte precise alla richieste del sindacato ci aspetta un autunno caldo, tra rivendicazioni per i contratti e difesa dei posti di lavoro. Entro l’anno si dovrà affrontare la questione delle pensioni.  Il Covid incalza e tutto lascia prevedere un autunno tra mille difficoltà. BCE e UE rivedono le loro politiche monetarie ed economiche. La guerra tra Russia e Ucraina sta bruciando miliardi di risorse mentre si ridisegna un assetto internazionale in cui i singoli stati che volessero  “fare da sé” non avranno grande spazio. Sul piano dei diritti lo stallo è sotto gli occhi di tutti e a fronte di iniziative parlamentare il governo è latitante.

Scenario politico.

L’approssimarsi delle elezioni rende i partiti propensi a piantare bandierine e a rivendicare risultati per la propria rappresentanza sociale. Se si escludono il PD e Forza Italia che continuano a ripetere che Draghi va bene, qualsiasi cosa faccia, per il “bene nazionale” (un mostro che ha logorato il PD e lo stesso partito di Berlusconi), gli altri partiti pensano solo ai loro piccoli interessi, ad esclusione della Meloni che chiede le elezioni per portare i fascisti al governo. Conte e i cinque stelle, da mesi sotto il mirino di Draghi e della stampa hanno rotto gli indugi e hanno posto alcune questioni di rilievo: RdC, Salario Minimo, taglio del cuneo fiscale, politiche energetiche innovative. Si è risposto a queste richieste inserendo nel decreto aiuti il finanziamento del termovalorizzatore per Roma che poteva essere oggetto di un provvedimento specifico. Il sindacato ha chiesto risposte chiare su molte questioni, alcune delle quali coincidono con le richieste di Conte e dei 5 stelle. Tutto rinviato a fine luglio.

Il fuggitivo.

in questo scenario a me viene in mente che il migliore ha scelto di fuggire prima che ai più  si palesasse come il peggiore. Restare a capo del governo avrebbe comportato fare delle scelte, alcune delle quali contro gli interessi ai quali Draghi ha sempre corrisposto, sulla base della sua cultura economica. Avrebbe significato misurarsi con i sindacati, andare ad un confronto serrato con l’UE, probabilmente rimanere solo nel supporto agli USA nella guerra contro l’Europa per il tramite di Zelensky. Rispetto al contesto a me viene da pensare che “il migliore” abbia voluto chiudere in bellezza: "non mi fanno lavorare e io me ne vado". Un gesto degno di lui: il migliore deve restare tale e su di lui non ci devono essere macchie. Magari poi si manterrà in campo pper gestire l'ordinario in attesa del voto di febbraio.

Riprendendo il vecchio adagio andreottiano “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”, una accelerazione del voto, con un nuovo parlamento completamente diverso dal precedente renderebbero quasi obbligatorie le dimissioni di Mattarella e chissà se non si aprirebbe la strada al Migliore per la carica alla quale ambiva da tempo.

Chissà, forse è solo una malignità, ma che volete farci: io la politica non la capisco più e quindi fantastico